Utili indicazioni sull’applicazione delle nuove regole in materia di incentivo alle funzioni
tecniche sono contenute nel quaderno Anci n. 40 “Regolamento per gli incentivi alle
funzioni tecniche, istruzioni tecniche, linee guida, note e modulistica” del mese di maggio
del 2023.
Un primo elemento caratterizzante la scelta legislativa è costituito dal superamento del
divieto di erogazione dell’incentivo alle funzioni tecniche in caso di affidamento diretto,
essendo richiesto in modo tassativo il ricorso all’appalto come strumento di
aggiudicazione. Sintetizza l’Anci che “la misura complessiva dell’incentivo è costituita da
una somma non superiore al 2%, che deve essere modulata dall’Ente sull’importo dei
lavori, servizi e forniture, posto a base della procedura di affidamento, iva esclusa, senza
considerare eventuali ribassi nell’aggiudicazione, comprensivo anche degli oneri
previdenziali, assistenziali nonché del contributo fiscale IRAP a carico
dell’Amministrazione”. Sempre con riferimento al tetto dei compensi per questa forma di
incentivazione si deve ricordare che “il quadro economico dell’intervento deve contenere
anche le spese tecniche relative all’applicazione degli incentivi”.
Leggiamo che “’incentivo è destinato ai dipendenti dell’ente con esclusione, oltre che del
personale dirigenziale, dei soggetti esterni”; per dare applicazione a questa previsione “il
dirigente/responsabile competente, in relazione all’organizzazione dell’ente, individua con
apposito provvedimento la struttura tecnico amministrativa o gruppo di lavoro destinatario
dell’incentivo riferito alla singola procedura di affidamento, identificando il ruolo di ciascuno dei dipendenti assegnati, anche con riguardo alle attività dei collaboratori. È importante sottolineare che, quale declinazione del principio di risultato, ciascun dipendente così indicato assume la responsabilità diretta e personale dei procedimenti/sub procedimenti e delle attività assegnate”.