Il costo del rinnovo contrattuale, che dovrebbe intervenire per il triennio 2022/2024 , è
fissato per l’anno 2024 nella cifra media del 5,78% del monte salari dell’anno 2023. La
stessa percentuale di aumento deve essere prevista anche per i dirigenti e per il
segretario. Sulla base di questa disposizione i bilanci preventivi devono prevedere tale
aumento del costo del personale. Si deve evidenziare che non viene dettata dalla
disposizione contenuta nella legge n. 213/2023, cd di bilancio 2024, nessuna indicazione
per gli aumenti a prevedere negli anni successivi.
Questo incremento è comprensivo della indennità di vacanza contrattuale: per essa scatta
in tutte le amministrazioni locali e regionali l’obbligo, e non più la semplice facoltà, come
previsto dal d.l. 145/2023 per lo scorso mese di dicembre, di dare corso all’incremento di
6,7 volte della misura fissata dalla legge di bilancio 2023. La legge di bilancio pone il
finanziamento di tutti questi oneri a carico del bilancio delle singole amministrazioni: il che
determina rilevanti oneri aggiuntivi. Il principio di veridicità impone che essi siano già
previsti nel bilancio preventivo del triennio 2024/2026, con l’apposizione di un vincolo di
destinazione su queste risorse fino a che non sarà stipulato il nuovo contratto nazionale e,
di conseguenza, si darà corso alla erogazione di tali aumenti. Ricordiamo che queste
somme sono comprensive dell’Irap e degli oneri riflessi.
Le disposizioni sono contenute nei commi da 27 a 31 dell’articolo 1 della legge n.
213/2023, cd di bilancio 2024.