Lo scorso 16 luglio è stato stipulato definitivamente il CCNL dei dirigenti dell’area degli enti
locali del triennio 2019/2021; esso si applica anche ai segretari comunali e provinciali ed ai
dirigenti non medici della sanità.
Oltre agli aumenti del trattamento economico sia fondamentale che accessorio, il testo
detta per i dirigenti la remunerazione delle gestioni associate tramite convenzioni e la
rimodulazione degli istituti normativi, ivi comprese le spese legali sostenute per ragioni di
ufficio, nonché la revisione delle forme di relazione sindacale. Per i segretari si devono
evidenziare il superamento della contrattazione decentrata, la riscrittura delle regole sulla
determinazione della retribuzione di posizione, le disposizioni per la remunerazione degli
incarichi aggiuntivi e le nuove disposizioni normative.
L’Aran ci dice che esso “giunge al termine di una complessa trattativa che ha visto
impegnate le parti per un prolungato arco temporale”. Gli incrementi mensili medi per 13
mensilità, sono di 292 euro per i Dirigenti e 226 euro per i Segretari comunali e provinciali.
Ed ancora, ci vien detto che i principali tratti distintivi comuni a tutti i destinatari del
contratto sono: la disciplina del lavoro agile e del mentoring; la riscrittura del periodo di
prova, l’ampliamento delle tutele (ad esempio quelle concernenti le terapie salvavita, le
misure in favore delle donne vittime di violenza, le diverse tipologie di assenze, la
ridefinizione del patrocinio legale e delle coperture assicurative, gli adattamenti per dare
applicazione al welfare integrativo, la revisione della formazione e la differenziazione e
variabilità della retribuzione di risultato.