DOMANDA
I proventi derivanti dai matrimoni civili possono essere inseriti in parte variabile lettera M (art. 15 c.1 lett. d) CCNL 01.04.1999). E’ necessario adottare una delibera di Giunta che esprima la volontà dell’amministrazione di utilizzare i proventi dei matrimoni civili per l’incentivazione della produttività? Dette somme devono essere ugualmente certificate preventivamente dal revisore?
RISPOSTE
I proventi derivanti da matrimoni civili, nella quota prevista da un regolamento dell’ente (la competenza alla sua adozione è della giunta), vanno nella parte variabile del fondo ai sensi dell’articolo 15, comma 1, lettera d), CCNL 1.4.1999 e smi (proventi derivanti da cessioni di servizi. Non occorre una specifica attestazione da parte del revisore, essendo sufficiente la dichiarazione del responsabile finanziario che accerta la misura complessiva di queste entrate e di conseguenza la misura della quantità di risorse da inserire nel fondo. I revisori attestano complessivamente la costituzione e ripartizione del fondo.